International Vegetarian Union | |
![]() |
|
|
IVU News L'Origine e il significato
della violenza Secondo un proverbio russo è più facile distruggere che creare. Se è vero che ogni vita necessita di cura e protezione, è altrettanto vero che può essere distrutta e cancellata in un istante. E' forse per mancanza di sufficiente conoscenza in questo campo che gli uomini di scienza, stranamente, non sembrano in grado di cogliere, prevedere e adottare, le soluzioni necessarie per prevenire la violenza su larga scala. Il primo passo nello studio attento del processo di uccisione è l’identificazione degli ‘oggetti’ o vittime - definiti ‘bersagli’ dal Professor R. Baenninger (Temple University USA, 1991). Così facendo, è possibile compilare una lista interminabile di vittime quotidiane per mano di gente comune, come gli insetti, i pesci, gli uccelli e gli altri animali. E poiché tra questi esseri viventi e gli esseri umani esistono analogie a livello anatomico, fisiologico comportamentale, l’uomo, secondo il suo sviluppo evolutivo, potrebbe essere visto o come assassino o come mandante. Per superare la barriera dell’analisi a posteriori e comprendere meglio l’origine degli animali, è opportuno analizzare a fondo sia i fattori che impediscono, sia quelli che favoriscono il passaggio dall’uccisione di animali all’uccisione di essere umani. A tal fine, occorre prendere in esame i seguenti punti.
Gli uomini fanno agli animali ciò che sono capaci di fare ai propri simili: gli allevamenti di bestiame e i macelli sono il prototipo dei campi di concentramento così come c’è analogia tra l’uso degli insetticidi e le armi chimiche, e via dicendo. Inoltre, spesso il disprezzo verso certe persone si esprime tramite metafore zoomorfe come testimoniano insulti come ‘Pidocchioso’, ‘Maiale’, ‘Cane’, ‘Verme’ e via dicendo. In ambito militare, per spronare gli uomini all’attacco e all’aggressione è frequente l’uso di accessori con immagini di animali predatori, presenti per esempio nei vari emblemi e nelle insegne di stato di forze militari o anche la scelta di nomi per le armi, come l’aero “Eagle”, aquila, e così via. Questa serie di riflessioni mostra l’esistenza di un legame e di un passaggio dall’atto di uccidere un essere non umano all’atto di togliere la vita un essere umano. Le considerazioni potrebbero essere ulteriormente arricchite da molte altre opinioni e da argomenti correlati, riguardanti l’impatto e l’influenza dell’atto di uccidere sulla personalità e sul carattere di un uomo e potrebbero anche consentirci di comprendere e spiegare molti aspetti del terrorismo, del totalitarismo e del modo in cui sono organizzati gli eserciti. Infine, esse potrebbero anche gettare luce sulla causa scatenante della criminalità, del suicidio, della paura, della depressioni e degli altri problemi dell’uomo. Sarei felice di collaborare con chiunque fosse interessato all’argomento. Tesi proposta da S. Mordynsky, adattata dal curatore. [St. Petersburg Vegetarian Society, box 37, 191011 St. Petersburg, Russia. E-mail: Natalia Tsobkallo lag@infopro.spb.su ] |